Progetti UE
Titolo progetto: AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities Marianna Villano
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities Marianna Villano
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities Marianna Villano
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
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AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
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AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities Marianna Villano
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
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AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
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Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
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Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities Marianna Villano
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
AGRILOOP - Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities Marianna Villano
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
Pushing the frontier of circular agriculture by converting residues into novel economic, social and environmental opportunities
Il progetto AgriLoop ha lo scopo principale di ampliare il valore della produzione agricola di due grandi protagonisti della bioeconomia globale: l'UE e la Cina. Ciò attraverso lo sviluppo di processi di bioconversione sicuri e sostenibili, integrati in un approccio di bioraffineria a cascata, che consentono la conversione di residui agricoli (provenienti ad esempio da pomodori, soia, paglia, patate, birrerie, oleifici, cantine e allevamenti) in proteine vegetali e microbiche, poliesteri e altri prodotti chimici a base biologica da utilizzare per applicazioni alimentari, mangimi e produzione di materiali, da utilizzare soprattutto nel settore agricolo.
In tale contesto, le principali attività di Sapienza saranno indirizzate sia alla produzione, estrazione e caratterizzazione di biopolimeri (in particolare poliidrossialcanoati) con colture microbiche miste, che allo studio del destino di contaminanti dai residui utilizzati fino ai prodotti finali.
AgriLoop è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma Food, Bioeconomy Natural Resources, Agriculture and Environment (Budget totale: 7.825.297,50 Euro, di cui quota Sapienza Università: 424.537,50 Euro).
Titolo progetto: LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
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Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
LIFE MUSCLES - MUssel Sustainable production (re)cyCLES Antonella Piozzi
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Nell’ambito del progetto Life MUSCLES, coordinato da Legambiente e diretto alla riduzione dell’impatto ambientale provocato dalla dispersione in mare delle retine in polipropilene utilizzate per l’allevamento dei mitili, il Dipartimento di Chimica si occupa della caratterizzazione fisica dei materiali costituenti le retine, prima e dopo il loro recupero e il riciclo. In particolare, il gruppo di ricerca di Antonella Piozzi verificherà il possibile riutilizzo del materiale plastico delle retine nell’ottica di una economia circolare. Inoltre, poiché per migliorare la sostenibilità dell’allevamento dei mitili il materiale plastico costituente le retine verrà sostituito con materiale biodegradabile, lo stesso tipo di caratterizzazione verrà effettuata sulle retine in biopolimero ai fini del loro riciclo meccanico.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto LIFE MUSCLES è composto da partner scientifici, aziende del settore delle plastiche e delle bioplastiche e cooperative di mitilicoltori.
Life MUSCLES è realizzato con il contributo della Commissione Europea al programma LIFE, progetti su Ambiente e uso efficiente delle risorse (Budget totale: 3,074,246 Euro, Contributo EU: 1,690,835 Euro).
Titolo progetto: OpMetBat - Operando metrology for energy storage materials
The OpMetBat project will build a metrological framework supporting traceable operando characterisation of state-of-the-art battery materials under dynamic charge / discharge conditions. This includes advancement and validation of ex situ methods, establishing new protocols, cells and a best practice guide for operando approaches and developing new instrumentation enabling hybrid, multiparameter measurement to inform new materials development.
The OpMetBat project will build a metrological framework supporting traceable operando characterisation of state-of-the-art battery materials under dynamic charge / discharge conditions. This includes advancement and validation of ex situ methods, establishing new protocols, cells and a best practice guide for operando approaches and developing new instrumentation enabling hybrid, multiparameter measurement to inform new materials development.
Titolo progetto: REALSEI (opeRando chEmical spAce- and time-resoLved quantification of Solid Electrolyte Interphase in hard carbon anode for sustainable sodium-ion batteries)
REALSEI (opeRando chEmical spAce- and time-resoLved quantification of Solid Electrolyte Interphase in hard carbon anode for sustainable sodium-ion batteries) Giorgia Greco, Sergio Brutti
The scientific goal of the REALSEI research project is to apply and validate an experimental protocol to visualize the formation of the Solid Electrolyte Interphase (SEI) resolved in space and in real-time (operando) on the surface of Hard Carbon (HC) negative electrode in a Na+ ion battery (NIB), and correlate the bulk structure with the surface properties of the sample. To obtain this goal innovative space- and time-resolved operando experiments will be designed and implemented by exploiting X-ray advanced synchrotron techniques.
The scientific goal of the REALSEI research project is to apply and validate an experimental protocol to visualize the formation of the Solid Electrolyte Interphase (SEI) resolved in space and in real-time (operando) on the surface of Hard Carbon (HC) negative electrode in a Na+ ion battery (NIB), and correlate the bulk structure with the surface properties of the sample. To obtain this goal innovative space- and time-resolved operando experiments will be designed and implemented by exploiting X-ray advanced synchrotron techniques.
Titolo progetto: RHINOCEROS
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
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Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
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Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
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Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
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Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
RHINOCEROS Pietro Altimari, Pier Giorgio Schiavi
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Batteries reuse and direct production of high performances cathodic and anodic materials and other raw materials from batteries recycling using low cost and environmentally friendly technologies
Obiettivo del progetto Rhinoceros è lo sviluppo di tecnologie sostenibili per il riuso e il riciclo di batterie di veicoli elettrici e di sistemi stazionari. Il progetto prevederà la realizzazione di un sistema robotico intelligente per il sorting e il disassemblaggio delle batterie. Il sistema robotico sarà in grado di identificare e separare le batterie dismesse di veicoli elettrici che possono essere direttamente riutilizzate in applicazioni di “seconda vita” in sistemi di accumulo stazionario. Per le batterie che non possano essere direttamente riutilizzate, saranno ottimizzati diversi processi di riciclo in grado di recuperare tutti i materiali presenti nelle batterie.
In tale ambito, Sapienza guiderà lo sviluppo di un processo di riciclo delle batterie litio-ione che prevede dapprima il recupero selettivo del litio e successivamente, a partire dalla polvere priva di litio, la sintesi di materiali elettrodici di nuova generazione: lithium-manganese rich e grafene. La metodologia di sintesi di questi materiali che verrà sviluppata permette di escludere la necessità di una completa separazione dei diversi elementi contenuti nella polvere elettrodica. Infatti, i processi di riciclo di batterie litio-ione prevedono attualmente una complessa e costosa separazione dei diversi metalli contenuti nella frazione catodica (Li, Co, Ni, Mn).
Escludendo tale separazione, la strategia proposta permetterà di ridurre i costi di produzione dei materiali catodici da batterie a fine vita e l’impatto ambientale dei processi di riciclo (e.g., riduzione quantità reagenti e consumi energetici necessari per separazione). Inoltre, la contestuale conversione della grafite della frazione anodica in grafene, un materiale ad elevato valore aggiunto impiegato in batterie di nuova generazione, contribuirà ad accrescere la competitività del processo proposto.
Titolo progetto: SIGNE-Composite Silicon/Graphite Anodes with Ni-Rich Cathodes and Safe Ether based Electrolytes for High Capacity Li-ion Batteries
SiGNE will deliver an advanced lithium-ion battery (LIB) aimed at the High Capacity Approach. Specific objectives are to (1) Develop high energy density, safe and manufacturable Lithium ion battery (2) optimise the full-cell chemistry to achieve beyond state of art performance (3) Demonstrate full-cell fast charging capability (4) Show high full-cell cycling efficiency with >80% retentive capacity (5) Demonstrate high sustainability of this new battery technology and (6) Demonstrate high cost-competitiveness, large-scale manufacturability and EV uptake readiness.
SiGNE will deliver an advanced lithium-ion battery (LIB) aimed at the High Capacity Approach. Specific objectives are to (1) Develop high energy density, safe and manufacturable Lithium ion battery (2) optimise the full-cell chemistry to achieve beyond state of art performance (3) Demonstrate full-cell fast charging capability (4) Show high full-cell cycling efficiency with >80% retentive capacity (5) Demonstrate high sustainability of this new battery technology and (6) Demonstrate high cost-competitiveness, large-scale manufacturability and EV uptake readiness.