stelle nella beuta

Seminari di Natale

I Seminari di Natale 2023, giunti alla loro sesta edizione, sono una manifestazione del Dipartimento di Chimica dedicata alle studentesse e agli studenti, in particolare delle scuole superiori di secondo grado e dei corsi di studio del Dipartimento, per la divulgazione delle tematiche di ricerca più attuali svolte dalle ricercatrici e ricercatori del Dipartimento.

Nel corso della mattinata di mercoledì 20 dicembre 2023, in Aula La Ginestra, alcune ricercatrici e ricercatori racconteranno, a una platea di studentesse e studenti, la loro ricerca, il loro lavoro quotidiano e le sue implicazioni nella vita di tutti noi. 

Scopo dell’evento è rendere le ragazze e i ragazzi protagonisti del loro orientamento universitario, ma anche aumentare la cultura scientifica fornendo i mezzi corretti per approcciarsi ai temi, ai problemi e alle idee delle discipline scientifiche.

La chimica è una scienza di base caratterizzata da una fortissima multidisciplinarietà e capace di contagiarsi con tutte le altre scienze e questi aspetti saranno evidenti nei diversi interventi.

I seminari possono essere seguiti anche da remoto collegandosi al link https://meet.google.com/rwd-keyy-wsp.

 

 

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Programma

  • 9.30  SALUTI ISTITUZIONALI e APERTURA dei LAVORI:

Giuseppe CiccaroneProrettore, Vicario alle Politiche per l’Internazionalizzazione e alla Terza Missione, 

Maria Sabrina Sarto – Prorettrice alla Ricerca, 

Eugenio Gaudio Presidente - Fondazione Roma Sapienza, 

Riccardo Faccini - Preside della Facoltà SMFN

Luciano Galantini - Direttore del Dipartimento di Chimica.

  • 09.50 STEFANO TURCHINI - Il nanomondo dei quantum dots (Lectio sul Premio Nobel per la Chimica 2023)
  • 10.20 STEFANO BOVINO - Tra stelle e molecole: un viaggio nell’astrochimica
  • 10.50 PAUSA
  • 11.20 GIORGIO CAPOCASA - Macchine molecolari: minuscoli marchingegni
  • 11.50 CARMELA MARIA MONTONE – La spettrometria di massa: la bilancia delle molecole
  • 12.20 SALUTI

Relatori

 

 

 

Stefano Turchini è ricercatore presso l’Istituto di Struttura della materia del CNR. La sua attività scientifica si basa sullo studio tramite spettroscopia di molecole e solidi.

E' attivo nel campo delle spettroscopie nell’intervallo dei raggi X soffici – Ultravioletto da vuoto basate su luce di sincrotrone, in particolare le spettroscopie di assorbimento e fotoemissione da molecole chirali. Conduce inoltre un’attività di spettroscopie pompa-sonda ultraveloci con sorgenti laser nel visibile e free electron laser nei raggi X.

Il nanomondo dei quantum dots (Lectio sul Premio Nobel per la Chimica 2023): Le proprietà della materia cambiano non solo al variare della composizione chimica o dello stato ma anche per effetto della dimensione spaziale. Quando la grandezza di un cristallo raggiunge la scala nanometrica effetti quantistici legati alla natura ondulatoria dell’elettrone determinano nuove proprietà ottiche ed elettroniche. Questi nano cristalli vengono definiti quantum dots (punti quantici) nella letteratura scientifica corrente. I quantum dots sono nano cristalli in cui gli elettroni eccitati possono emettere fotoni solo a determinate energie consentite che possono essere calcolate considerando la funzione d’onda degli elettroni dentro una scatola. Al variare delle dimensioni del cristallo cambia l’energia del fotone emesso: i quantum dots più grandi emettono nel rosso e nell’arancione, quelli più piccoli nel verde e nel blu. Queste importanti proprietà sono state scoperte grazie agli sviluppi di tecniche sperimentali di deposizione fisica di atomi, litografia, chimica dei colloidi. 

Aleksey Yekimov, Louis Brus e Moungi Bawendi hanno ricevuto il Premio Nobel per la Chimica per la scoperta dei quantum dots e per lo sviluppo di una metodologia di produzione che ha portato alla realizzazione di display, dispositivi di produzione di immagini biomedicali, e detector nell’infrarosso basati su tecnologia di quantum dots. 


 

Stefano Bovino è Professore Associato di Chimica Generale nel Dipartimento di Chimica della Sapienza e Professore Straordinario di Astronomia presso l'Universidad di Concepción, Cile. Ha contribuito significativamente allo studio delle regioni di formazione stellare e alla comprensione della chimica delle nubi molecolari interstellari, lavorando presso istituti di ricerca prestigiosi, come il Centro di Astrofisica di Harvard e l’Istituto di Astrofisica di Goettingen. La sua ricerca si concentra sull'utilizzo di strumenti avanzati, come radiotelescopi e simulazioni tridimensionali, per indagare le condizioni fisiche e chimiche nelle regioni in cui nascono le stelle. È co-sviluppatore del pacchetto astrochimico KROME, uno strumento pubblico ampiamente utilizzato per modellare la chimica e la microfisica nelle simulazioni idrodinamiche, nonché Direttore del Laboratorio di Scienze Extraterrestri a Concepción dove attraverso esperimenti di avanguardia studia l’interazione tra molecole e polvere cosmica.

 

"Tra stelle e molecole: un viaggio nell'astrochimica" offre un’affascinante esplorazione del connubio tra il cosmo e le molecole che lo popolano. Durante il seminario, verranno presentati concetti fondamentali dell'astrochimica, una disciplina che si occupa dello studio delle molecole presenti nello spazio interstellare e nelle atmosfere planetarie. Il seminario mira a stimolare la curiosità scientifica, incoraggiando gli studenti a esplorare il ruolo cruciale della chimica nel plasmare l'universo che ci circonda. Un viaggio affascinante nel mondo dell'astrochimica, dove le

connessioni tra stelle e molecole si rivelano fondamentali per comprendere la complessità del nostro universo e l’origine della vita.

 

Giorgio Capocasa ha conseguito il Dottorato di Ricerca nel 2021 presso L’Università “La Sapienza” di Roma sotto la supervisione del Prof. Stefano Di Stefano con una tesi sull’ossidazione di composti organici catalizzata da complessi catalizzatori supramolecolari. In seguito, ha lavorato nei laboratori del Prof. Miquel Costas dell’Università di Girona (Catalogna, Spagna) ad un progetto sull’ossidazione enantioselettiva di acidi carbossilici. Dal 2023 è tornato all’Università “La Sapienza”, dove lavora come Assegnista di Ricerca presso il gruppo del Prof. Di Stefano a progetti negli ambiti della chimica supramolecolare, dei sistemi dissipativi e dell’ossidazione dei legami C-H in collaborazione con il Dr. Giorgio Olivo ed il Prof. Osvaldo Lanzalunga.

Le macchine molecolari sono dispositivi di dimensioni nanometriche in grado di svolgere una funzione. Che questa sia il semplice movimento relativo di una subunità rispetto ad un’altra o la sintesi di polipeptidi, la Chimica ci fornisce i mezzi per studiarle, comprenderle, progettarle e realizzarle.

 

 

Carmela Maria Montone si è laureata in Chimica Analitica presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in data 15/09/2016, con votazione 110/110 e lode lavorando nell’ambito di un progetto in collaborazione con il Policlinico Gemelli volto a studiare lo stress ossidativo nei neonati pretermine con la supervisione della Prof.ssa Alessandra Gentili. Con tale progetto ha vinto il Premio di Laurea 2017, assegnato dalla Divisione di Chimica Analitica della Società Chimica Italiana (SCI). Inoltre, è risultata Laureato Eccelente Sapienza per l’anno accademico 2015/2016. Nel dicembre del 2019 consegue il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche presso il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con votazione Ottimo con lode sotto la supervisione del Prof. Aldo Laganà. Durante il periodo di dottorato si è occupata di sviluppare metodi analitici per la caratterizzazione di nuovi composti bioattivi in matrici alimentari e loro prodotti di scarto. Dal 05/11/2018 al 05/05/2019 ha svolto parte della sua ricerca presso l’Università di Malmö (Svezia), Biofilms Research Center for Biointerfaces del Prof. Börje Sellergren. Carmela ha vinto il Premio Minerva III edizione, categoria Dottorandi di Ricerca, per tutta la macroarea A istituito dall’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Attualmente è Post-Doc all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove continua la sua attività di ricerca, e la sua produzione scientifica conta 78 articoli scientifici, 2 capitoli di libro e 3 brevetti. Inoltre, Carmela è consigliere giovane eletto per la divisione di Chimica Analitica della Società Chimica Italiana. 

La spettrometria di massa: la bilancia delle molecoleLa spettrometria di massa rappresenta una rivoluzione straordinaria nel campo della diagnostica analitica, grazie alla sinergia tra strumentazione avanzata e idee innovative. Si può immaginare questo strumento come una "bilancia" elettronica di precisione, capace di rivelare la massa di sostanze chimiche complesse, come proteine, metaboliti e frammenti di DNA. Con questa tecnica all'avanguardia, è possibile esplorare dettagliatamente la composizione chimica di sistemi biologici, come cellule, tessuti, e fluidi biologici. Sebbene definiamo lo spettrometro di massa una "bilancia", il suo funzionamento va ben oltre quello di una bilancia comune. Prima di "pesare" una molecola, essa viene ionizzata e portata in fase gassosa. Successivamente fare con gli spettrometri di massa? Possiamo condurre analisi di routine per individuare droghe in urine, sangue e capelli, proprio come si vede nelle famose serie televisive come CSI. Inoltre, è possibile valutare le impurità prodotte durante lo sviluppo di farmaci, determinare la composizione dei cibi per compilare le etichette nutrizionali e identificare biomarcatori per l'analisi precoce delle malattie attraverso studi più approfonditi. La spettrometria di massa è davvero il cuore pulsante di una nuova era di scoperte e applicazioni nella scienza analitica. 

  

Info e prenotazioni

La partecipazione è gratuita ma è richiesta la registrazione.

Per ulteriori informazioni, potete scrivere all’indirizzo wellchem.chimica@uniroma1.it.

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