Purificazione dello zolfo grezzo Tavola II

purificazione zolfo
Descrizione: 

Lo zolfo grezzo siciliano, per lo più ottenuto per fusione come illustrato nella tav. I, conteneva una percentuale non trascurabile di impurezze dalle quali veniva purificato  mediante distillazione. La tav. II descrive tale processo. Lo zolfo da purificare veniva posto nel recipiente di ferro (K) e qui era fuso dal gas caldo prodotto dalla fornace (F) e convogliato attraverso il camino (S). Aprendo il condotto (R) lo zolfo fuso si accumulava nella storta (A). Qui veniva scaldato fino all’ebollizione e i suoi vapori si raccoglievano nella camera murata (B), la cui temperatura interna era al di sopra del punto di fusione dello zolfo (111°C). In questo modo lo zolfo rimaneva allo stato liquido e di tanto in tanto poteva essere travasato. A questo scopo, a poca altezza dal fondo della camera era fissato un tappo conico (O), che permetteva il deflusso dello zolfo liquido nel canale di scolo (r). Da qui lo zolfo veniva raccolto in stampi conici, il cui dettaglio è illustrato nella fig. 2. In ventiquattro ore si potevano ottenere circa 1800 kg di zolfo in sbarre con un rendimento  di distillazione di circa il 10-20%. In alcuni casi la storta (A) veniva sostituita da un cilindro in ferro, che consentiva una migliore utilizzazione  del calore fornito dalla fornace e impediva la condensazione dei vapori sul collo della storta.

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