Melograno | Pomo granato
Punica granatum L.
Punica granatum L. |
Punica granatum L., foglio di erbario conservato presso il Museo Erbario di Sapienza Università di Roma |
Colori ottenuti |
Giallo, giallo - arancio, verde marrone Dalla pianta del melograno si possono ottenere vari colori: dalla scorza della melagrana, a seconda del grado di maturazione, si possono ottenere colori che vanno dal giallo freddo fino ad un giallo dorato; si ottiene invece un arancione intenso quando vengono spremute le intere bacche. |
Distribuzione, descrizione e storia |
Il melograno è considerato originario dell’Asia centrale e più precisamente di una vasta area compresa tra l’Iran, il Turkmenistan e l’India settentrionale. Arbusto delle Punicacee, alto dai 2 ai 5 metri, con radici rossastre e nodose e rami rigidi e spinosi, è caratterizzato da fiori di color rosso-arancione e da una bacca coriacea, grande come una mela, divisa all'interno in diversi scompartimenti rivestiti da una membrana giallastra, contenenti semi rossi, ricchi di un succo rosso e acidulo. Originario del Sud-Est asiatico, si è naturalizzato in Africa e nell'Europa mediterranea. Viene oggi coltivato nei Paesi caldi di tutto il mondo per la bellezza dei suoi fiori e dei frutti commestibili.
Grazie alla sua duttilità cromatica, il colorante fu molto usato in Europa anche nella stampa a mano su tessuto nel corso del XIX secolo. |
Chimica | |
Le pigmentazioni sono dovute alla presenza di tannini e flavonoidi e vengono estratte sia dalla scorsa della melagrana che dalla corteccia della pianta. Le colorazioni risultano abbastanza solide sia dopo i lavaggi che se vengono esposte alla luce del sole. Particolarmente adatte quando vengono applicate su lana e seta sia su lino, cotone, canapa e altri. I principi tintorei sono dovuti alle molecole di flavogallolo e ellagitannini. |
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Molecola di Flavogallolo | Molecole di Ellagitannini |
Utilizzi |
I colori ottenuti dalla pianta di melograno sono destinati prevalentemente alla tintura della lana, cotone, seta e pelli |