Cartamo tintorio | Zafferanone coltivato
Carthamus tinctorius L.
![]() |
Carthamus tinctorius L. |
![]() |
Carthamus tinctorius L., foglio di erbario conservato presso il Museo Erbario di Sapienza Università di Roma |
Colori ottenuti |
I colori che si ottengono comprendono tutte le sfumature che dal giallo passano al rosso. |
Distribuzione geografica e descrizione |
Piante originaria dell'Asia e del bacino del Mediterraneo. Viene coltivata nelle zone aride e semiaride del mondo. |
Chimica | |
I pigmenti contenuti nel cartamo sono flavonoidi e possono essere suddivisi in pigmenti gialli e rossi. Il colorante principale è dato dalla molecola di cartamina, che viene estratta dai petali essiccati e macinati e utilizzata per tingere i tessuti |
|
![]() |
|
Cartamina molecola |
Utilizzi |
Il colorante è utilizzato per tingere cotone, lino, lana e seta. |
Storia |
Il Cartamo è una pianta erbacea annuale, appartenente al genere Carthamus della famiglia delle Asteraceae. E’ una pianta originaria della costa orientale del Mar Mediterraneo ed è stato coltivato dall’uomo da almeno 4500 anni. L’olio che si ricava dai semi di cartamo è ricco di acidi grassi insaturi e viene consumato in Iran, India, Giappone, Turchia, Pakistan, Francia e Cina contribuendo alla sua diffusione a livello mondiale. Il cartamo è un colorante con una storia lunghissima. Ricerche archeologiche dimostrano che il cartamo fu usato come colorante giallo o rosso per gli abiti nell’antico Egitto. Il colorante rosso derivato dal cartamo, conosciuto come “beni” in Giappone, è utilizzato per colorare i tradizionali chimono. |